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Immagine del redattoreGiancarlo Spinelli

Perché ho scelto di chiamare "Ermes" la mia azienda

Nel 2018 ho scelto di lanciare la mia idea di impresa. In quel momento mi sono chiesto: qual è il lavoro a cui voglio aspirare? Qual è il servizio che voglio offrire alla mia comunità? Quali suggerimenti dare ai clienti che decidono di fidarsi di me?


Mi sono dato delle risposte sulla base della mia esperienza.


Il mondo della consulenza e dei servizi è complesso e variegato. Capita spesso di imbattersi in personaggi macchiettistici che fanno della loro dialettica un cavallo di battaglia: nei campi di cui mi sono occupato tuttavia la conoscenza tecnica è fondamentale, come lo è una disinvolta abilità nel districarsi attraverso scenari complessi, la quale chiaramente matura attraverso l’esperienza.


Svolgere una consulenza significa esprimere un consiglio. Un consiglio, per apportare un valore, non può essere altro che il frutto di uno sforzo intellettuale e di una grande attenzione e preparazione tecnica. C’è chi interpreta un’attività di consulenza nel nostro campo semplicemente come l’atto di fornire al cliente dei documenti: essi diventano la prova tangibile che il lavoro è stato svolto.

Mi sono chiesto: è davvero così, che si può dire di aver svolto il lavoro? Che valore abbiamo aggiunto ad un processo, quale beneficio alle organizzazioni che ci affidano delle consulenze?

Che valore abbiamo aggiunto ad un processo, quale beneficio alle organizzazioni che ci affidano delle consulenze?

Ben diverso è confrontarsi con la realtà, studiarla nel dettaglio, guardare ai principi che ci ispirano, alla base tecnica che sorregge e fonda le nostre azioni, e dopodiché, insieme alle persone che collaborano con noi e con le quali intraprendiamo un percorso, trovare una soluzione che possa essere il più possibile concreta ed efficace.


Questa capacità di mediazione, di comprensione, deve essere centrale. Se ci attenessimo strettamente alle logiche di un sistema, senza confrontarci con la realtà, con i bisogni e le necessità, probabilmente troveremmo delle soluzioni impraticabili o inefficaci o valide a scadenza. Il nostro obiettivo in questo senso è trovare le soluzioni idealmente migliori, realmente possibili e durevoli nel tempo.

Il nostro obiettivo in questo senso è trovare le soluzioni idealmente migliori, realmente possibili e durevoli nel tempo.

D’altra parte è essenziale l’aspetto intellettuale, in termini di capacità di visione orizzontale, e l’esperienza tecnica, che si approfonda verticalmente fino ad arrivare alle radici, ai principi veri che ispirano le leggi, le regole e le normative che costituiscono la materia in cui ci muoviamo.


Se prendiamo come riferimenti questi tre aspetti, ovvero la capacità di interlocuzione e di mediazione, l’intelletto e una saggezza che deriva dall’esperienza, mi è venuto naturale pensare allora alla figura del dio greco Ermes, che contiene in sé profondi aspetti filosofici e mitologici.


Potente e antico simbolo di saggezza e di virtù, Ermes infatti nel ruolo di messaggero degli dei è anche mediatore tra le parti. In qualità di punto d’unione tra cielo e terra egli deve infatti comprendere e trasmettere, guardare agli alti ideali che ispirano e calarli nella realtà fisica, concreta.


È per tutti questi motivi dunque che questa idea di impresa non poteva che chiamarsi Ermes, poiché questo archetipo è quello che meglio rappresenta il lavoro che abbiamo in mente, le figure che vogliamo essere, il ruolo che ci sentiamo chiamati a svolgere.

...questa idea di impresa non poteva che chiamarsi Ermes, poiché questo archetipo è quello che meglio rappresenta il lavoro che abbiamo in mente, le figure che vogliamo essere, il ruolo che ci sentiamo chiamati a svolgere.

Io e la mia squadra ci impegniamo tutti i giorni affinché i principi che hanno ispirato la nascita della Ermes siano presenti nel nostro agire quotidiano e vengano trasmessi e si concretizzino nel servizio che diamo ai nostri clienti.

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